La presentazione del nuovo libro “Al passo della montagna”, uno dei tasselli per la celebrazione dei 150 anni della SAT, è stata un’occasione non solo per parlare di conoscenza e tutela del territorio nella storia della società degli alpinisti tridentini, ma anche di condividere qualche riflessione che inevitabilmente coinvolge le imprese trentine in questa evoluzione del fenomeno turistico alpino, un fenomeno che in questi ultimi decenni si è trasformato da esperienza d’elite a fenomeno globale.

Hanno partecipato all’evento di presentazione della nuova pubblicazione di SAT, Anna Facchini, presidente della SAT, Claudio Ambrosi (uno dei curatori del libro),  direttore della SAT,  Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, Flavio Deflorian, magnifico rettore dell’ Università di Trento, Bruno Zanon, uno dei curatori del libero ed alcuni degli autori di questa nuova pubblicazione.
Insieme a Confesercenti del Trentino, sono intervenuti anche i rappresentanti di alcune realtà Partner di SAT: Lorenzo Delladio, amministratore delegato de La Sportiva, Fabrizio Giurgevich, responsabile digital sales & marketing di Dolomiti Energia,  e Fabrizio Lorenz, presidente di ITAS vita. 

Il turismo della montagna è cambiato davvero in modo significativo negli ultimi 50 anni e vi è stata un’accelerazione ancora più netta proprio negli anni della pandemia. Il turismo di montagna ha assunto una forza importante e determinante per l’economia del Trentino, le stagioni forti sono diventate due ( estate e inverno ). E l’estate, come stagione turistica di montagna,  proprio nell’era covid si è affermata definitivamente per forza e consistenza.
In questo contesto gli interessi ed il numero di operatori economici coinvolti è cresciuto in modo significativo ed oggi le micro e piccole imprese che operano nella filiera del turismo in Trentino rappresentano un presidio fondamentale per il territorio e l’intera economia provinciale. E quando i numeri crescono, essi portano con sé opportunità e anche criticità.

Cosa cerca il turista oggi ?

Cerca un’esperienza emozionante, vera, autentica, che esprima il DNA del territorio che visita, un’esperienza che sappia rappresentare l’identità peculiare del luogo, delle sue tradizioni e dei suoi valori, della sua gente, del suo “ambiente” naturale.

Perché ciò si realizzi (un’esperienza positiva, coinvolgente ed appagante), servono:

Da una parte visitatori (turisti, escursionisti) consapevoli e rispettosi dell’ambiente che visitano e delle tradizioni e dei valori delle comunità di montagna. E in Trentino i turisti non mancano e non mancheranno neanche in futuro;

Dall’altra abitanti ed operatori economici delle comunità di montagna che siano a loro volta responsabili difensori delle tradizioni e dei valori storici che sono propri dei territori di montagna, ma al tempo stesso capaci innovatori nell’esprimere una “nuova accoglienza” al turista ed escursionista, una modalità di accoglienza contemporanea, al passo con la montagna ma anche al passo con i tempi.

Serve quindi equilibrio, fra tradizione e innovazione, ma anche e imprescindibilmente una nuova dimensione della Sostenibilità ed un patto fra tutti i soggetti coinvolti che si impegnino ad affermarla e realizzarla questa sostenibilità:

ECONOMICA: imprenditori e aziende hanno il diritto ed il dovere di produrre utili e ritorni economici soddisfacenti, in grado di consentire anche continuità di servizio e di investire su un continuo miglioramento della qualità del servizio e del prodotto offerto al cliente;

AMBIENTALE: l’interesse economico e lo sviluppo del territorio non possono andare a discapito di uno dei pilastri portanti proprio dell’economia stessa, ovvero il territorio e la montagna ,un patrimonio che è di tutti e su cui si basa il movimento turistico stesso;

Di QUALITA’ della VITA:  per chi lavora in montagna e nel turismo, per la popolazione locale di montagna, per l’intera comunità.

Quale è il futuro del movimento turistico della montagna ? E cosa si devono attendere le imprese coinvolte ?

I cambiamenti climatici da una parte e questa necessità e ricerca di nuovi equilibri fra economia, ambiente e più in generale qualità della Vita ci portano verso un nuovo Modello di Turismo, in senso più ampio, e di Turismo alpino per il nostro caso. 

Un futuro “meno stressato” sia dal punto di vista ambientale, che dal punto di vista dei ritmi di vita di imprenditori e lavoratori del comparto turistico dei territori di montagna. 

Un turismo che non vive e non subisce più picchi schizzofrenici sempre più insostenibili concentrati in due stagioni, ma che trova un nuovo equilibrio nella continuità di espressione 365 giorni all’anno. 

Un turismo che offre un mosaico di esperienze e di eccellenze diluite lungo tutto l’arco dell’anno, che si rivolge a una pluralità di pubblici molto più ampia e differenziata, con un ritmo un pò più lento (per  visitatori, operatori economici  e lavoratori ) che proprio per questo consente di valorizzare a pieno luoghi e prodotti talvolta sottovalutati.

Il Turismo di montagna è mutato radicalmente ma è destinato a cambiare ancora molto nel prossimo futuro…e questo cambiamento non deve né spaventarci né farci trovare impreparati. Va gestito, va condotto, accompagnato…. e non subìto.

Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino

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