La combinazione tra cambiamenti climatici, crisi energetica e pandemia è un fattore che deve farci riflettere su quale possa essere il futuro del nostro Trentino…e su quale possa o debba essere il futuro del Turismo del nostro territorio.
“Dobbiamo investire su un progetto di lungo respiro…una visione ambiziosa e coraggiosa di lungo termine per il Trentino e per la nostra economia, per dare vita e vivacità al nostro territorio dal punto di vista turistico 365 giorni all’anno.”
Vogliamo valorizzare le tante eccellenze che il nostro territorio è capace di esprimere ?
Facciamolo facendo vivere il turismo in Trentino tutto l’anno. Questa deve essere la scommessa da portare avanti a nostro avviso per il prossimo futuro con coraggio e determinazione attraverso un lavoro di squadra di tutti i soggetti coinvolti. Proseguiamo in un percorso di destagionalizzazione del turismo nella nostra provincia puntando non più su “due stagioni forti” ( estate e inverno ), ma decomprimendo alcuni picchi, che sono stressanti per tutto il sistema e gli operatori, da cui dipendono in questo momento il pieno successo del sistema turistico provinciale ( e relativi bilanci di molti operatori e imprese della filiera del turismo trentino ) , diluendo i numeri su un periodo sempre più ampio.
Lavoriamo su un ‘offerta sempre più ampia, multi-esperienziale, che coinvolga non solo le esperienze classiche e forti dell’ outdoor e i nostri cavalli di battaglia e certamente punti di forza ( sci invernale, trekking e bike, laghi, montagna e “bel tempo” in estate….fra i principali ) , ma che renda sempre più ricca la proposta di eventi grandi e anche più piccoli, sia culturali che sportivi, che enogastronomici anche e soprattutto nelle “stagioni di mezzo”…. più esperienze, più pubblici e differenti linguaggi anche per intercettare un pubblico più giovane.
Dobbiamo creare sempre più motivazioni per far preferire e scegliere l’esperienza ( anzi le esperienze ) di vacanza sul nostro territorio durante l’anno. La sfida nella sfida ? Far tornare il turista più volte in differenti occasioni , per differenti esperienze, durante l’anno.
In questo modo:
- Avremo un territorio sempre vivo, una comunità sempre coinvolta ed imprenditori che possano impostare il proprio budget aziendale con una prospettiva di maggior equilibrio. Lavoro più costante nel tempo per le imprese trentine coinvolte e tutta la filiera.
- Avremo progressivamente un’economia più forte, un pò meno dipendente dalla perfetta riuscita di due stagioni , un’economia che possa gestire un pò meglio gli “Imprevisti”, secondo la logica della “diversificazione” della propria clientela , dei propri mercati e anche del fattore tempo, ovvero su un periodo più ampio.
- Riusciremo probabilmente a gestire meglio il problema “occupazione” dei lavoratori in questo settore, una forte criticità in questi ultimi anni, passando da un’offerta “stagionale” ad una più stabile ( che consenta ai lavoratori stessi equilibrio e quindi una prospettiva di stabilità, con le conseguenti scelte che ne possono derivare ). Carichi di lavoro meno schizofrenici sia per gli imprenditori che per i lavoratori, con benefici per entrambi e per l’offerta turistica stessa ( migliore accoglienza, più cura dei dettagli e della qualità dell’accoglienza e in generale una migliore esperienza riservata al turista ). Una migliore qualità della vita per imprenditori e lavoratori, che cercano non solo maggior guadagno, ma sempre più tempo per sé stessi e tempo di qualità.
Tutto questo si può fare prima di tutto avendo ben chiaro questo obiettivo e definendo un piano e una programmazione coerente, sia in termini di offerta che di investimenti conseguenti. Un piano ed una programmazione condivise con tutti i soggetti protagonisti dell’economia e del comparto turistico provinciale.
“Seneca diceva che non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuole approdare. A mio avviso la rotta deve essere questa”
Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino
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